EDITORIALE - L'ARCO DI GIANO n° 88/2016

           
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Nobiltà del nascere

 

N° 88 - estate 2016

 
Il volume curato da Paola Binetti affronta un argomento di grande attualità che non può essere certamente analizzato in modo esaustivo.
La maternità nei secoli ha suscitato l’attenzione che reciprocamente si è specchiata nella “madre terra”: ciò per dire che la fecondità non è un puro argomento biologico o di “genere”, bensì un evento naturale che si è mantenuto misterioso e insieme conosciutissimo attraverso la cultura filosofica ed antropologica che ha attraversato la storia dell’umanità. Oggi è la cronaca a impossessarsi dell’evento come se si trattasse di un bene di consumo come tanti altri e per questo sottoposto alle logiche della pubblicistica mediologica.
Si tratta perciò di un tema che può creare divisioni ma che non può, per questa ragione sola, esimere da un dibattito che crei riflessioni e anche turbamenti. Poiché la maternità attiene originariamente e indiscutibilmente alla biologia femminile, attorno ad essa non è venuto meno il confronto con il femminismo.
L’Italia sta segnalando al mondo intero la sua crisi demografica: è il Paese dalle “culle vuote”. Gli ultimi dati statistici fanno presagire che nel 2030 il tasso demografico sarà negativo. I contributi presenti nel volume saranno ricchi di dati.
  Nella legge di Bilancio presentata dal Governo per l’anno 2017 si affacciano alcuni iniziali messaggi a tutela della natalità. Si prevede un buono da 1000 euro per gli asili nido pubblici e privati, per 11 mensilità. Dal 1 gennaio viene attribuito un premio alla nascita o all’adozione di un minore pari  a 800 euro. La ottima legge vigente per la maternità dovrebbe alleggerire il costo del lavoro, affinché le aziende non siano disincentivate ad assumere donne in età feconda temendo la loro eventuale maternità. Si dovrebbe vigilare sui prezzi del latte, come fosse una farmaco, perché è un prodotto indispensabile. Il valore sociale della maternità deve essere criterio per scelte di interesse generale.
  A completamento del dossier sono pubblicate due testimonianze  di parlamentari, Elena Centemero ed Eleonora Cimbro  che, pur militando in partiti rispettivamente di opposizione e di maggioranza, in sede di Assemblea del Consiglio d’Europa (47 Paesi) si sono battute  perché non fosse approvato il rapporto Sutter per la legalizzazione della maternità surrogata. Una definizione questa che vorrebbe addolcire il significato e la realtà dell’utero in affitto o della gestazione per altri.
Non c’è giustificazione umanitaria che renda un bene il male di cancellare la dignità della persona umana: madre e figlio, la prima una ‘incubatrice’ e l’ altro un oggetto da acquistare, precisando sesso e appartenenza etnica, ecc.
Il presunto diritto alla genitorialità non può essere costruito a tavolino: siccome ormai è invalsa una prassi, tanto vale regolamentarla, “per evitare la giungla” delle decisioni giurisdizionali. È semplice da evitare: con l’ affermazione  universale della indisponibilità del corpo umano e,  in un certo senso, anche della intangibilità della specie umana, considerato gli artifici tecnicosanitari per ottenere la fecondazione assistita e traslata. Un’ altra giustificazione riguarderebbe i diritti dei bambini. Ma quali diritti? I figli hanno il diritto ai genitori e alla loro identità genetica.
Tocca alla comunità tutelare questi diritti, per metterli al riparo dai desideri- trasformati in diritti- di quegli adulti che ritengono di poter fare come più loro aggrada, per ottenere la soddisfazione di essere genitori. So bene che si possa essere genitori anche non biologici, ma c’è ben altra modalità di assunzione di responsabilità genitoriale: l’adozione, una figliolanza spirituale. A “questi” figli  gioverà venire a sapere la loro storia d’ amore: scelti perché avessero amore e non per “far diventare” genitori degli adulti, che scelgono se stessi,invece di accettare la norma civilmente, eticamente, umanamente tanto rispettosa del destino dell’ umanità: “ il minore ha diritto alla famiglia”, non viceversa.
  Conclude il dossier una riflessione di Giuseppe Vacca. Si tratta di approfondire anche questo drammatico argomento contemporaneo, risalendo alle radici antropologiche, che ci hanno  resi quello che siamo. Secoli di analisi filosofiche hanno fondato il nostro umanesimo;  quanto più ce ne allontaniamo, tanto più ci  sentiamo spaesati e confusi, rispetto ai  nostri limiti umani e al nostro destino universale. Nella rubrica dedicata alla Attualità una riflessione di Marco Trabucchi ci introduce in un fenomeno speculare rispetto alle attese di nuove nascite, perché oggi siamo addirittura in presenza di una controtendenza riguardo ai dati statistici consolidati del nostro Paese e cioè alla riduzione della aspettativa di vita alla nascita.
La discussione, tanto varia, che suscita questo volume dice quanto sia indispensabile per i decisori politici rispettare i dati, senza piegarli alla comode e contingenti scelte ideologiche che, nel tempo, smascherano la loro cruda realtà.


 Mariapia Garavaglia

 

 

 

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