EDITORIALE - L'ARCO DI GIANO n° 93/2017

           
INDICE EDITORIALE    

 

 

Formazione in medicina
 

N° 93 - autunno 2017


 

Questo numero affronta solo alcuni dei molti dibattiti esistenti sulla formazione medica. La rilevanza etica e sociale di questo tema e i continui progressi della medicina pongono la formazione medica pre e post-laurea sotto la costante attenzione degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica in generale.

In Europa ogni paese ha una sua propria normativa sui requisiti di accesso alle facoltà di medicina sulla durata e sui contenuti dei corsi e sulla formazione post-laurea e, pur all’interno dei parametri legislativi di ogni singolo paese, ogni università gestisce in maniera abbastanza autonoma la formazione medica.

Con le norme sulla libera circolazione europea dei professionisti sarebbe stato logico attendersi un accordo su requisiti comuni della formazione medica. Certamente questo avverrà ma, per ora, abbiamo solo poche indicazioni quale il numero minimo di ore raccomandato di attività teorico pratica e siamo ben lontani da un curriculum comune. L’eterogeneità della formazione medica nel mondo, in Europa e nei singoli paesi, insieme ai problemi derivanti dalla disomogenea preparazione professionale dei medici ha però il vantaggio di offrire a studenti, professionisti e formatori interessati ad un’esperienza in altri paesi diversi modelli di formazione e pratica medica.

È auspicabile che nei prossimi anni si possa raccogliere il meglio delle diverse esperienze per perseguire il comune obiettivo di formare in modo più omogeneo professionisti di ottime capacità. La storia della formazione medica negli Stati Uniti contenuta nel contributo di Peter Scoles viene proposta come esempio di un percorso che, a partire dalle esperienze delle diverse università sta portando, grazie alle decisioni dei singoli Stati, del Governo federale, delle organizzazioni non governative e degli studenti verso un percorso comune. In un paese giovane e senza una tradizione secolare universitaria come gli Stati Uniti la formazione medica era sino agli inizi del secolo scorso di qualità talmente eterogenea da indurre Flexner a proporre la soppressione di oltre la metà delle scuole di medicina. Lo shock del cosiddetto rapporto Flexner ha dato inizio a una vera e propria rivoluzione, in atto ancora oggi. Molte delle innovazioni nella didattica e nella valutazione della formazione medica provengono così dal Nord America e sono state variamente recepite da altri paesi europei. Sembrano invece far fatica ad essere recepite in Italia, paese più ancorato alla propria grande tradizione universitaria e certamente non povero di ottimi professionisti della salute.

Attualmente, rispetto alla formazione americana e a quella della maggioranza dei paesi europei la nostra formazione medica è maggiormente teorica e in generale meno attenta all’osservazione sul campo dei medici in formazione. Ne deriva una maggiore eterogeneità di attitudini , comportamenti e qualità di relazioni medico-paziente. È viceversa molto ricca di basi teoriche e conoscenze, mentre ancora latita la piena integrazione tra discipline cliniche e discipline di base da molti auspicata e l’interazione fra studente e paziente è molto limitata. Le attività formative improntate al problem-based learning e al problem solving sono meno sviluppate che in altri paesi europei. L’impressione generale è di una formazione con basi solide in cui deve essere standardizzata, ampliata e verificata la parte professionalizzante. D’altra parte è questa la direzione in cui le nostre facoltà mediche si stanno muovendo ed è questo l’aspetto sul quale porre la maggiore attenzione per far sì che i futuri professionisti della salute abbiano tutte le competenze necessarie sia per un esercizio della professione che risponda in pieno ai bisogni di salute e di accoglienza delle persone, sia per aggiornare continuamente le proprie conoscenze e capacità.

E rispondere così alle sfide crescenti demografiche, epidemiologiche, tecnologiche e professionali.

 

Raffaele Landolfi, Walter Ricciardi

 

 

 

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